E' in preparazione un volume
sulla figura di Pietro Ivaldi, come definito da Mons. Giovanni Galliano,
che per primo ebbe il grande pregio di testimoniarne la grandezza,
“artista dalla pennellata sicura, dalla precisione del disegno, dal colore
vivo ed intenso, che lasciò ovunque testimonianza della sua fresca arte e
del segreto dei suoi colori vivaci”.
Accanto ai saggi di Maria
Grazia Montaldo, Stefania Colafranceschi e di Arturo Vercellino che
pongono l’attenzione sul aspetto più strettamente artistico del Muto, si
può approfondire la conoscenza delle tecniche pittoriche dell’Ivald con il
contributo di Rocco Spigno, conoscere qualcosa di più Toleto, paese natale
del nostro raccontato da Enrico Ivaldi e Luca Sarpero, mentre Ramiro
Rosolani, apprezzato fotografo e autore di pregevoli opere sul patrimonio
artistico culturale del territorio, offre interessanti considerazioni sul
concetto di patrimonio culturale non solo in chiave estetica, ma
soprattutto sociale e sul ruolo del Muto come una sorta di ambasciatore
del territorio, un territorio d’arte e di antiche tradizioni cantate dai
poeti, una porta aperta tra la Pianura Padana e il Mare, perfettamente
rappresentativo dell’opera dell’Ivaldi.
Questa pubblicazione
rappresenta un inizio verso un percorso di riscoperta dell’opera del Muto,
opera che si estende ben oltre gli stretti confini dell’acquese,
attraversando l’ovadese, il sassellese per arrivare in Liguria, Lombardia
ed in Francia, divenendo così un importante elemento di valorizzazione del
territorio. Ricordando infatti il contributo di Rosolani, sarebbe
auspicabile intraprendere un percorso “ivaldiano” qualel filo conduttore
che invita e accompagna alla riscoperta ed alla valorizzazione di un
patrimonio culturale, quale insieme di fattori la cui interazione ha
costituito elemento connotativo del territorio ed identificativo della
comunità che sul territorio ha trovato e trova insediamento.
L'uscita prevista per il
volume è Pasqua 2010, casa editrice Impressioni Grafiche, Acqui Terme